Lo psicologo è un professionista della salute che si occupa di prevenzione, diagnosi, sostegno psicologico rivolto alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità, abilitazione e riabilitazione, utilizzando degli strumenti conoscitivi come il colloquio clinico, l’intervista strutturata, oppure i test psicologici, rispettando la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione e all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni. Inoltre, comprende le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito. La professione di psicologo è disciplinata dalla legge 56/89 e dal Dicembre 2017 è stata inserita definitivamente nelle professioni sanitarie
Come si diventa psicologo
Per diventare psicologo è necessario innanzi tutto aver frequentato un corso di laurea in psicologia della durata di 3 anni più altri 2. Dopo i primi tre anni si consegue il titolo di laurea in scienze e tecniche psicologiche. Proseguendo altri due anni, e dopo aver seguito un tirocinio formativo della durata complessiva di un anno, si può sostenere un esame di stato e, quindi, ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione iscrivendosi all’albo professionale degli psicologi.
È importante sapere diverse cose. Innanzi tutto, lo psicologo è un dottore in psicologia, ma non è un medico e, quindi, non può assolutamente somministrare farmaci. Inoltre, se non è appositamente specializzato in psicoterapia, non può proporre interventi di questo genere. Al fine di tutelarsi contro chi esercita abusivamente la professione, sia di psicologo che di psicoterapeuta, chiunque si rivolga ad uno psicologo può verificare innanzi tutto che questo sia iscritto all’albo e poi che sia o meno abilitato anche alla professione di psicoterapeuta. Ogni regione ha il proprio albo professionale consultabile on line
Che cosa fa lo psicologo
Come già accennato lo psicologo può generalmente fare interventi di prevenzione, diagnosi, riabilitazione e sostegno.
Nello specifico si occupa della comprensione e del sostegno di chi si trova a vivere delle relazioni interpersonali con disagio e difficoltà; può fare interventi volti alla crescita personale: migliorare la comunicazione, l’autostima, la propria qualità di vita, etc…; interventi clinici, come la valutazione e la riabilitazione cognitiva (della memoria, della percezione, del linguaggio…), e dei disturbi del comportamento, riabilitazione psicosociale, valutazioni cliniche, perizie, diagnosi, etc…; interventi finalizzati all’accrescimento del benessere psicofisico, come, ad es., quando è necessario cambiare qualche abitudine disfunzionale (fumo, peso, etc…), oppure nel controllo e nella gestione dello stress e delle emozioni.
Quando è utile rivolgersi ad uno psicologo
È utile rivolgersi ad uno psicologo quando si vive un momento della propria vita di disagio che interferisce con le normali attività quotidiane, quindi lavorative, familiari, relazionali, scolastiche etc.
Lo psicologo possiede le conoscenze e gli strumenti adatti per non solo per affrontare difficoltà specifiche o per curare le ferite, superare i traumi e le delusioni della vita, ma anche per aiutarci a scoprire qualcosa di più di noi stessi, i nostri limiti e le nostre risorse.
Lo psicologo accompagna la persona durante il cammino che in quel momento ha bisogno di fare e che può risultare gravoso affrontare da solo. Per questo il sostegno psicologico è anche utile in quei periodi particolari della vita che possono essere le elaborazioni di un lutto, una separazione, la scelta di andare a vivere da soli, e in tutte quelle situazioni in cui si ha necessità di focalizzare meglio i propri pensieri ed emozioni.
Gli incontri in genere durano un’ora circa a cadenza settimanale, ma, nello specifico, la frequenza, la modalità e gli obiettivi sono sempre concordati con la persona.
È importante rivolgersi ad uno psicologo fin dai primi segnali di disagio, perché un intervento tempestivo può evitare il peggioramento di una situazione.